Vicino alla chiesa parrocchiale, dopo la Sagrestia, sorge un’altra chiesa quasi delle dimensioni di una chiesa parrocchiale, data l’altezza: è l’Oratorio di San Nicolò o san Nicola da Bari.
Venne costruito sul terreno del primitivo cimitero che partiva da lì e si estendeva per tutta la piazza fino ad arrivare alla Casa Canonica.
I lavori di fabbricazione iniziarono nell’anno 1818 recuperando pietre e sassi dalle fondamenta e dai ruderi dell’antico castello e si conclusero nell’Epifania del 1824 quando fu fatta la benedizione e la prima Santa Messa solenne.
Questo Oratorio ne sostituisce un altro sito sul monte Monga, oggi via San Nicolò e via Spiadi, esistente fin dal XII secolo dipendente dal Monastero dei Benedettini di Badia Calavena. Venne usato come luogo di preghiera e riunioni dalle antiche Confraternite: Corpo di Cristo, Santo Rosario, San Nicolò, San Giuseppe, Perdon d’Assisi e Dottrina Cristiana, di cui alcune furono soppresse dopo le guerre napoleoniche.
Rovinato lo stabile, bruciati i banchi, le porte e gli arredi durante le guerre napoleoniche, venne lasciato cadere in completo degrado dopo l’apertura del nuovo Oratorio.
Nel 1853 venne bonificata l’area del cimitero circostante e demoliti i ruderi rimasti.
Nell’attuale Oratorio, dopo l’apertura, vi trovarono posto anche le più recenti Confraternite: Santissimo Sacramento, San Luigi, Figlie di Maria, Madri Cristiane, Terzo Ordine Francescano e l’Azione Cattolica.
Oltre a celebrarvi la Santa Messa nel giorno del patrono, 6 dicembre, veniva usato ultimamente come aula di catechismo, deposito di arredi sacri. Monsignor Caprini lo utilizzava durante la “sagra dei bisi” come luogo per ospitare la proficua pesca di beneficenza che portava ossigeno alle casse della parrocchia.