Togliti i sandali è suolo santo!
Tempo di Quaresima è sapersi mettere in ascolto avendo il coraggio di rimanere di fronte al Signore lasciando che sia lui a rivelarsi. Punto di partenza di tutto per Mosè è quella domanda: perché il roveto non brucia? In questo tempo di Quaresima come in ogni percorso di fede è bene partire dal fascino del giorno di Pasqua: come mai la tomba è vuota? Dove lo hanno posto? Come è possibile risorgere dai morti, avere in dono la vita eterna?
Per poter essere ricettivi è bene risvegliare nel cuore questa domanda lasciandosi incuriosire come Mosè dalla possibilità di una vita in Dio che arde senza consumarsi.
L’immagine è di Salvador Dalì , “Cristo di San Giovanni della Croce”, olio su tela, 1951, Kelvingrove Art Gallery, Glasgow, Scozia.
Seguendo un’ispirazione avuta da un disegno di san Giovanni della Croce, Salvador Dalì presenta un’opera originale. Il Cristo è visto dall’alto dalla prospettiva del Padre. È sospeso sulla croce nella condizione di colui che, risorto (non compaiono i segni della passione, i chiodi o la corona di spine) vive in eterno portando con sé l’esperienza della croce. La luce di Dio abbraccia il Figlio e, da lui l’umanità tutta rappresentata nel paesaggio ai piedi della croce.
Per noi credenti è il calvario, il suolo santo di fronte a cui toglierci i sandali. Ai piedi della croce si esprime il massimo dono di Dio nella offerta del suo Figlio. L’umanità di Gesù che, nella risurrezione, permane nel mistero di amore trinitario di Dio, ci ricorda che ogni realtà di questa terra è suolo santo, ovvero luogo su cui si stende la luce della Pasqua e in cui è possibile sperimentare la sua benevolenza.